I Makua (anche chiamati Makhua) sono un popolo bantu del sud-est dell'Africa e vivono in particolare in Mozambico (dove costituiscono il gruppo etnico principale) e in Tanzania, nella regione al confine con il Mozambico. Si stima che siano circa 3-4 milioni i Makua africani. Vi è anche un ristretto gruppo di Makua che vive in Sudafrica, fuggiti, a partire dagli anni '60, a causa della guerra civile.
Parlano la lingua makua (chiamata anche emakhuwa), del ramo bantù. Lingua che gli etnolinguisti ritengono simile al sotho (parlata a oltre 500 chilometri di distanza).
Parlano la lingua makua (chiamata anche emakhuwa), del ramo bantù. Lingua che gli etnolinguisti ritengono simile al sotho (parlata a oltre 500 chilometri di distanza).
Essi abitano la zona nord del Mozambico fin dal V secolo (cioè prima dell'arrivo degli Arabi) e nel 1500 furono protagonisti di una ribellione contro i portoghesi.
Agricoltori (in particolare mais) e soprattutto pescatori, sono rimasti molto legati alle loro tradizioni. Viene ritenuto uno dei gruppi in cui l'islam e il cattolicesimo ha fatto poca breccia. Oggi solo il 30% professa tali religioni. Infatti la grande maggioranza dei Makua restano legati a riti tradizionali animisti.
La tradizione makua vede nel Monte Namuli, una montagna sacra, l'origine della vita (la madre) ed infatti la società makua è di tipo matrilineare (la discendenza avviene attraverso la madre e i suoi figli). La scansione della vita avviene attraverso progressivi riti di passaggio, che dall'adolescenza (i maschi vengono circoncisi a 12 anni, mentre per le femmine non sono praticate mutilazioni sessuali) portano fino alla morte (a Makua ritengono che tutte le morti sono causate da spiriti negativi). Riti sottolineati sempre da momenti collettivi che vedono nella danza tufo, danza ballata da le sole donne e accompagnato da un tamburo che prende lo stesso nome.
Nelle tradizioni dei makua le donne in gravidanza devono stare ad alcuni divieti come quelli di avere rapporti sessuali con uomini diversi dal marito, non bere acqua offerta da altre donne durante il loro ciclo e non partecipare ai funerali.
La tradizione makua vede nel Monte Namuli, una montagna sacra, l'origine della vita (la madre) ed infatti la società makua è di tipo matrilineare (la discendenza avviene attraverso la madre e i suoi figli). La scansione della vita avviene attraverso progressivi riti di passaggio, che dall'adolescenza (i maschi vengono circoncisi a 12 anni, mentre per le femmine non sono praticate mutilazioni sessuali) portano fino alla morte (a Makua ritengono che tutte le morti sono causate da spiriti negativi). Riti sottolineati sempre da momenti collettivi che vedono nella danza tufo, danza ballata da le sole donne e accompagnato da un tamburo che prende lo stesso nome.
Nelle tradizioni dei makua le donne in gravidanza devono stare ad alcuni divieti come quelli di avere rapporti sessuali con uomini diversi dal marito, non bere acqua offerta da altre donne durante il loro ciclo e non partecipare ai funerali.
Tra le loro caratteristiche l'uso - raro in Africa - di una maschera bianca, denominata Musiro, ricavata dalla pianta Olax dissiflora che assieme a significati simboli, offre riparo, e protezione, dal sole. La crema bianca, cosmetico naturale, è usato dalle donne anche sul resto del corpo.
Un approfondimento dal sito Trip Down Memory Lane
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