Tra gli animali più diffusi e più pericolosi dell'Africa sub-sahariana vi è, contrariamente a molte dicerie, il Bufalo. Un animale della savana, di grandi dimensioni (può pesare anche 1000 chilogrammi ed essere alto come un uomo), provvisto di enormi corna ricurve (possono superare il metro di lunghezza), che non esita se infastidito, o anche semplicemente a tutela del suo territorio, ad attaccare senza paura. La sua mole, la sua velocità (raggiunge i 50 Km orari) e le sue corna sono in grado di far molto male e di allontanare anche i grossi felini.
Il suo nome scientifico è Syncerus caffer, comunemente chiamato Bufalo nero o cafro o semplicemente Bufalo africano. Tra i primi a studiare questo bolide fu il biologo svedese Anders Sparrman, alla fine del 1700, durante i suoi molti viaggi nell'area. Esso abita le savane e le foreste meno folte dal Golfo di Guinea al Sudafrica ed i zoologi ne classificano 4 sottospecie (caffer caffer, caffer manus, caffer brachyceros e caffer mathewsi).
Seppur con una popolazione in costante declino, il Bufalo africano non è considerato dall'IUCN (l'organismo mondiale che si occupa della conservazione delle specie animali e vegetali) un animale a rischio estinzione (classificazione LC). La popolazione stimata si attesta intorno ad un milione di capi, che vivono in grandi branchi (i maschi adulti sono generalmente solitari e si ricongiungono al branco solo durante la stagione degli accoppiamenti), composti anche da 400 individui. Oltre il 70% dei bufali viventi abita oggi in aree protette, dato che è una animale cacciato per la sua carne, per la pelle e per le corna.
E' comune osservare questi animali assieme ad alcuni uccelli quali bufaghe e aironi guardabuoi. Essi vivono infatti in un rapporto simbiotico. Gli uccelli si nutrono di insetti e di parassiti ematofagi, che possono trasmettere patologie ai bufali, i quali li lasciano posare senza scacciarli. Un sistema che in natura permette la sopravvivenza di questo grande bovino in un ambiente molto caldo (quindi ad alta intensità di insetti).
Contrariamente al bufalo indiano, quello africano non viene allevato o addestrato come animale da trasporto.
Contrariamente al bufalo indiano, quello africano non viene allevato o addestrato come animale da trasporto.
Ecco la scheda dell'IUCN
Ecco la pagina di Arkive con alcune spettacolari foto
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