Il libro pubblicato nel 2010 (in Italia nel novembre 2014) dall'archeologo e giornalista belga fiammingo David Van Reybrouck (nato nel 1971) è un'opera monumentale, scritta con il dettaglio del ricercatore e con l'eleganza dello scrittore. E' un libro che parla del "fiume Congo", inteso come elemento geografico che, a partire dalla preistoria e fino ai giorni nostri, è stato protagonista delle vicende che hanno accompagnato quell'area, immensa e ricca, dell'Africa centrale.
Pubblicato da Feltrinelli (traduzione di Franco Paris), con le sue oltre 600 pagine, rappresenta una lettura impegnativa, ma al tempo stesso piacevole ed avvincente.
L'enorme merito di Van Reybrouck è quello di rendere la storia di quel luogo un romanzo di quelli che si leggono aspettando di sapere quello che succederà nella pagina dopo. Sono due millenni di storia (sebbene poi il racconto vero inizia dalla fine del 1800, ovvero quando divenne una proprietà privata del re belga Leopoldo) che attraverso interviste, riferimenti geografici, l'archeologia e lo studio sei tanti protagonisti permette di scoprire un paese e più in generale un continente. Ci aiuta a comprendere molti degli elementi che ancora oggi sono in grado di spiegare quello accade in quel luogo (a noi remoto) che in altra epoca fu denominato uno "scandalo geologico" per le sue immense ricchezze minerarie e non solo.
Il libro è il frutto di un minuzioso lavoro di ricerca (sulle fonti e sul campo) durato quasi 10 anni. L'impegno di Van Raybrouck è stato quello di far parlare quante più persone riusciva a trovare, congolesi, che raccontassero la loro esperienza e quella dei loro padri o madri (sono oltre 500 le persone che hanno raccontato qualcosa di significativo). In altri termini si è trattato di rivedere la storia di questo tormentato paese (oggi Congo e Repubblica Democratica del Congo) con gli occhi di chi ci vive o ci ha vissuto. Una storia non scritta dai coloni, dagli esploratori o dai ricercatori europei (come finora è quasi sempre avvenuta, a partire da Joseph Conrad) ma, dalle mille anime che hanno accompagnato la crescita, talora disordinata e violenta, di questo paese.
Ma, il Congo che oggi noi conosciamo, quasi esclusivamente per le violenze e la guerra civile, è stato anche un paese che in più occasioni ha tentato e provato la strada della modernità e del rinnovamento. E' stato luogo di vere e proprie avanguardie culturali, già a partire dagli anni '30, (aiutato anche dalla successiva nascita della prima Università nel 1954) che hanno prodotto, ad esempio, veri e propri generi musicali come la rumba congolese o il soukous.
E' stato, bisogna dirlo, un paese depredato prima dai coloni e poi dalle multinazionali (con il benestare delle classi politiche che lo hanno amministrato). I prodotti della suo sottosuolo sono ancora oggi oggetto di sfruttamento, intenso.
Ecco, il lavoro di David Van Reybrouck (che qualcuno ha definito un capolavoro) ci aiuta a capire e a comprende le ragioni dell'intenso degrado che hanno subito i congolesi (ma forse più in generale gli africani), nella speranza che contribuisca a far conoscere meglio, e più seriamente, gli uomini e le donne del continente africano.
Ecco, il lavoro di David Van Reybrouck (che qualcuno ha definito un capolavoro) ci aiuta a capire e a comprende le ragioni dell'intenso degrado che hanno subito i congolesi (ma forse più in generale gli africani), nella speranza che contribuisca a far conoscere meglio, e più seriamente, gli uomini e le donne del continente africano.
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5 commenti:
"Congo" ce l'ho in lista.
mai letto "Soliloquio di re Leopoldo", di Mark Twain?
Non non l'ho letto. So della sua esistenza credo che sia stato tradotto in italiano agli anni degli anni '80 da Dedalo.... cercherò di procurarmelo... ciao e grazie
Gianfranco
prova qui:
http://www.libraccio.it/libro/9788871641133/twain-mark/soliloquio-di-re-leopoldo.html
Ottima recensione. Sto leggendo il libro, ho letto i primi capitoli e posso confermare che si tratta di un'opera "scritta con il dettaglio del ricercatore e con l'eleganza dello scrittore". Dopo aver scritto una tesi di laurea su Thomas Sankara, aver scoperto Congo di Van Reybrouck e, di conseguenza, una grande figura come Patrice Lumumba, mi sta aiutando nella ricerca di una conoscenza più approfondita del continente africano tanto martoriato, costretto a subire per secoli e secoli i colpi del colonialismo prima e delle multinazionali poi, condite dalla corruzione della classe politica locale.
Ciao e... grazie. Sono molto interessato a leggere la tua tesi su Thomas Sankara.... è possibile? fammi sapere. Gianfranco, Sancara
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