giovedì 9 luglio 2015

Nuovi siti protetti dall'UNESCO

Nell'ultimo mese è stata intensa l'attività dell'UNESCO nella protezione dei siti patrimonio dell'Umanità e delle Riserve della Biosfera. Agli inizi di giugno a Parigi (8-12 giugno) si è tenuto l'annuale meeting sulle Riserve della Biosfera, mentre a Bonn l'8 luglio si è chiusa la 39° Sessione del Comitato per i Siti patrimoni dell'Umanità (il prossimo anno il meeting si svolgerà ad Istanbul). Sono attività che hanno lo scopo (assieme alla tutela del patrimonio immateriale) di conservare l'enorme patrimonio naturalistico, storico e culturale che l'Umanità o la natura hanno creato in ogni luogo del nostro pianeta.

Le Riserve della Biosfera nel mondo sono 651, distribuite in 120 paesi. Di queste, 81 sono in Africa (in realtà 77 e 4 siti transfrontalieri). Nell'ultima sezione di Parigi sono state inserite alla lista 20 nuove Riserve, tra cui, per la prima volta una del Myanmar.
Tra le 20 vi sono anche 4 africane: il parco nazionale di Belezma in Algeria, il lago Tana in Etiopia e le riserve di Gouritz e Megaliesberg in Sudafrica.

A Bonn, invece, l'UNESCO ha inserito nella lista nuovi 24 siti, che portano così a 1031 i siti mondiali Patrimonio dell'Umanità, distribuiti in 163 stati (quest'anno per la prima volta è stato inserito un sito della Giamaica).
Purtroppo, nonostante 3 candidature (Nyero in Uganda, Thimlich in Kenya e il parco nazionale Sangneb in Sudan), nessun sito africano è stato inserito nella lista. Restano pertanto 129 i siti africani.
Il Comitato ha anche deciso l'estensione di 3 siti (da cui l'errore fatto da molti quotidiani nazionali che hanno riportato erroneamente la notizia di 27 nuovi siti inseriti), tra cui la Regione Floreale del capo in Sudafrica inserita nel 2004.

Purtroppo sono 48 i siti in pericolo. Due in più dello scorso anno a causa dell'ingresso di Hatra (Iraq) e delle città vecchie di Sanaa e Shibam (Yemen) e nonostante l'uscita del sito columbiano di Los Katios (che era stato inserito tra i siti in pericolo nel 2009 a causa della deforestazione illegale).
Ben 18 sono i siti africani in pericolo.

La tutela dei patrimoni dell'Umanità dovrebbe essere un impegno che accomuna tutti noi. Assistiamo invece, a volte inorriditi, alla distruzione di opere dell'Uomo o della Natura, che appartengono alla nostra storia e alla nostra vita. Distruzione che avviene a volte - ed è quello che più ci fanno vedere - per cause belliche o per la follia umana ma, molto più spesso per l'incuria e per la stupidità umana.
Sfogliando l'elenco dei siti si ripercorre in pochi minuti l'intera storia dell'Umanità e si osservano, a volte per la prima volta, le più belle opere della natura.


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