Una notizia, che alcuni aspettavano da tempo, è giunta dal Burkina Faso. Una notizia che non molti mezzi d'informazione riporteranno. A quasi 30 anni dall'omicidio di Thomas Sankara, le autorità burkinabè (la Corte militare, in verità) hanno emesso un mandato di cattura internazionale per l'ex presidente Blaise Campaorè. Si tratta di una svolta fondamentale per coloro i quali, da tempo, chiedono giustizia per chi complottò, da dentro, contro il governo rivoluzionario di Sankara. Campaorè ha guidato il Burkina Faso da quel terribile 15 ottobre 1987, quando Sankara e 12 altre persone del governo morirono sotto i colpi di mitra, fino allo scorso ottobre quando è stato destituito da una sollevazione popolare. Oggi vive, protetto, in Costa d'Avorio. Tra gli incriminati per il delitto di Thomas Sankara anche il generale Gilbert Dienderè, fidato braccio destro dell'ex-presidente, che proprio lo scorso settembre ha tentato un colpo di stato, probabilmente per scongiurare la ricerca della verità. Per tutti questi anni in cui Campaorè ha guidato il Burkina Faso non è stato mai possibile investigare sulla morte di Sankara. Una sorta di velo aveva tenuto nascosto la verità.
Inchiodare i responsabili alle loro colpe non è solo un fatto di giustizia (comunque necessario) ma è un modo per riscrivere la storia di quel periodo e ridare forza alle idee di Sankara, che non sono mai state dimenticate.
Giungere alla verità significa anche fare chiarezza sulle responsabilità che sono in capo alle potenze straniere, Francia in testa, che hanno guidato e determinato gli eventi in quella e in molte altre circostanze.
Per un blog come Sancara, che si ispira - con molta umiltà - alla storia e alle idee di quest'Uomo straordinario, la notizia dell'apertura delle indagini riempie di gioia. A molti può apparire un fatto marginale, in un paese come l'Ex Alto Volta (che proprio Sankara denominò Burkina Faso) che nello scacchiere mondiale conta poco, veramente poco. In realtà si tratta di far luce su di un periodo storico e di comprendere, oltre i sospetti, chi furono i protagonisti di quell'assassinio. Perchè Sankara non fu ucciso per quello che stava facendo nel suo, "insignificante", Paese ma, per le sue idee che rischiavano di contagiare l'intero continente. Conoscere in che modo e con quali alleanze le grandi potenze hanno determinato il corso della storia in Africa, aiuta a comprendere maggiormente le ragioni del presente.
Giungere alla verità significa anche fare chiarezza sulle responsabilità che sono in capo alle potenze straniere, Francia in testa, che hanno guidato e determinato gli eventi in quella e in molte altre circostanze.
Per un blog come Sancara, che si ispira - con molta umiltà - alla storia e alle idee di quest'Uomo straordinario, la notizia dell'apertura delle indagini riempie di gioia. A molti può apparire un fatto marginale, in un paese come l'Ex Alto Volta (che proprio Sankara denominò Burkina Faso) che nello scacchiere mondiale conta poco, veramente poco. In realtà si tratta di far luce su di un periodo storico e di comprendere, oltre i sospetti, chi furono i protagonisti di quell'assassinio. Perchè Sankara non fu ucciso per quello che stava facendo nel suo, "insignificante", Paese ma, per le sue idee che rischiavano di contagiare l'intero continente. Conoscere in che modo e con quali alleanze le grandi potenze hanno determinato il corso della storia in Africa, aiuta a comprendere maggiormente le ragioni del presente.
2 commenti:
meglio tardi che mai, viva Thomas Sankara :)
Grazie Franz! Hai ragione meglio tardi che mai!
Buone feste
Gianfranco, Sancara
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