Nel sud-ovest dell'Uganda, in una zona al confine con la Repubblica Democratica del Congo, si trova questo parco di oltre 32.092 mila ettari (circa 331 chilometri quadrati, di cui l'ultimo ampliamento risale al 2003), il cui nome rende già perfettamente l'idea della sua natura, che funge da confine tra la pianura (foresta tropicale) e le montagne. Il parco si estende da un'altitudine di 1000 metri fino a vette che superano i 2700 metri. Un parco che offre una maestosa biodiversità, con oltre 200 specie di alberi, 100 diverse specie di felci, oltre 120 mammiferi, 347 specie di uccelli, 202 specie di farfalle e una trentina di anfibi, tra cui molte specie a rischio estinzione. Il Bwindi è quindi uno dei parchi con l'ecosistema più ricco d'Africa e può essere girato, con difficoltà, solo a piedi.
Al suo interno vivono alcune specie di primati come il gorilla di montagna, lo scimpanzè e il colobo. In particolare per quanto riguarda i gorilla, gli studiosi ritengono che all'interno del Parco abiti oggi la metà (dai 300 ai 350 esemplari) dei gorilla di montagna ancora esistenti nel mondo (l'altra metà vive nel vicino parco di Virunga).
Il parco, istituito nel 1991 (sebbene due parti distinte di esso erano protetti come riserva fin dal 1932), è posto sotto la tutela dell'Uganda Wildlife Authority (UWA), uns istituzione parastale, ed è protetto dalla Costituzione (1995) del Paese. All'interno vi è un istituto di ricerca permanente dove collaborano ONG da tutto il mondo. Dopo alcuni episodi risalenti al 1999, quando ribelli ruandesi presero in ostaggio turisti all'interno del Parco, oggi è possibile solo entrare con guide armate. Il punto di partenza per le visite è la città di Kabale (ad una trentina di chilometri dall'ingresso del parco). Il trekking all'interno del parco permette di osservare da vicino alcuni gruppi di gorilla, senza per questo impattare troppo sull'ecositema naturale. Vi sono due stagioni di piogge (marzo-maggio e settembre-novembre).
Al suo interno vivono alcune specie di primati come il gorilla di montagna, lo scimpanzè e il colobo. In particolare per quanto riguarda i gorilla, gli studiosi ritengono che all'interno del Parco abiti oggi la metà (dai 300 ai 350 esemplari) dei gorilla di montagna ancora esistenti nel mondo (l'altra metà vive nel vicino parco di Virunga).
Il parco, istituito nel 1991 (sebbene due parti distinte di esso erano protetti come riserva fin dal 1932), è posto sotto la tutela dell'Uganda Wildlife Authority (UWA), uns istituzione parastale, ed è protetto dalla Costituzione (1995) del Paese. All'interno vi è un istituto di ricerca permanente dove collaborano ONG da tutto il mondo. Dopo alcuni episodi risalenti al 1999, quando ribelli ruandesi presero in ostaggio turisti all'interno del Parco, oggi è possibile solo entrare con guide armate. Il punto di partenza per le visite è la città di Kabale (ad una trentina di chilometri dall'ingresso del parco). Il trekking all'interno del parco permette di osservare da vicino alcuni gruppi di gorilla, senza per questo impattare troppo sull'ecositema naturale. Vi sono due stagioni di piogge (marzo-maggio e settembre-novembre).
Nel 1994 il Parco è diventato sito Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Ecco il sito del parco: www.bwindiforestnationalpark.com
Ecco una parziale lista delle specie presenti al Bwindi (dal sito TEAM)
Vai alla pagina di Sancara sui Siti Patrimonio dell'Umanità
Ecco il sito del parco: www.bwindiforestnationalpark.com
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