Oggi è morto a Dakar Ousmane Sow. Aveva 81 anni ed era considerato unanimamente uno dei maggiori artisti senegalesi, dell'Africa Occidentale e dell'intera Africa. E' stato uno scultore particolare grazie ad uno studio maniacale dei materiali. Preparava egli stesso una pasta, composta da terra e minerali mescolati e macerata assieme ad altri prodotti, con cui modellava i suoi soggetti attorno ad armature di ferro, di tela o di paglia.
Al centro delle sue opere vi era sempre l'Uomo ed il suo corpo. Egli infatti, quando ancor prima dell'indipendenza del Senegal, era andato in Francia a studiare, aveva scelto di diventare infermiere e poi fisioterapista. Grazie alla sua professione aveva quindi per anni manipolato corpi, toccato muscoli ed esplorato ogni angolo del corpo umano, mentre contemporaneamente plasmava le sue opere. Grazie a questa intima conoscenza del corpo umano era in grado di scolpire soggetti umani senza avere dei modelli. Per una ventina d'anni aveva lavorato a Parigi come fisioterapista, fatto salvo una breve parentesi in Senegal dal 1965 al 1968, dove aveva tentato di avviare un servizio di fisioterapia, degno di questo nome, in Africa. Solo una volta rientrato definitivamente in Senegal (nel 1984) abbandonò la sua professione sanitaria per dedicarsi completamente alla scultura.
La sua prima mostra è del 1988.
Le sue opere sono dedicate in un primo tempo (dal 1984 al 1994 circa) ai corpi di popoli africani, la sua terra a cui sempre è rimasto intimamente legato. I Nuba, i Masai, i Peul e gli Zulu sono diventati i soggetti ispiratori della sua arte e solo dopo, passando al lavoro in bronzo, si è dedicato ad altri soggetti (tra cui la statua realizzata a Ginevra nel 2008 in omaggio alla dignità degli immigrati sans-papier).
Nella sua vita ha sempre posto le sue opere davanti alla sua figura in una delle rare interviste aveva detto "voglio essere un artista anonimo. Oggi però l'artista sembra essere più importate delle sue opere. Voglio essere conosciuto non per quello che sono io ma, per le mie sculture. Le ammiro anch'io come le altre persone. Io non ho molto da dire, le mie sculture dicono tutto".
Ecco il suo sito ufficiale
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