Il Parco Nazionale dei Monti Rwenzori è un parco di 995 chilometri quadrati situato in Uganda, al confine con la Repubblica Democratica del Congo nella parte ovest, istituito nel 1991 e che dal 1994 è inserito tra i Patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO e dal 2008 tra i siti della Convenzione di Ramsar sulle zone umide. Il suo paesaggio, di rara bellezza, è composto da gran parte della catena montuosa Rwenzori, dove spicca la terza cima più alta d'Africa, il Monte Stanley che comprende la Cima Margherita (battezzata così dall'esploratore Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, che nel 1906 conquistò per primo la cima e che volle chiamarla in onore della zia) posta a 5109 metri, da ghiacciai (ben sei), cascate e laghi che lo pongono tra i più bei paesaggi alpini africani. Le montagne Rwenzori, chiamate anche "Montagne della Luna" dal geografo greco Tolomeo (II sec. d.c.) sono anche l'origine del fiume Nilo, come lo stesso Tolomeo aveva detto.
Il parco è contiguo con il Parco Nazionale Virunga che si trova nella Repubblica Democratica del Congo con cui condivide la catena montuosa.
Oltre il 70% del parco si trova sopra i 2500 metri di altitudine, mentre l'intera estensione và dalle pianure della Rift Valley fino appunto alla Cima Margherita.
Il parco raccoglie, a parere degli esperti, una delle più belle biodiversità botaniche del pianeta (anche oltre i 3000 metri, tra lobelie giganti, senecio e varie forme di erica lo spettacolo è sublime), oltre che una grande varietà di specie animali (tra cui il leopardo, l'elefante, il gatto dorato africano, lo scimpanzè, il cefalopo e oltre 220 specie di uccelli).
Dal 1999 al 2004 l'UNESCO lo ha inserito tra i siti a rischio a causa dell'aumento della pressione umana sul Parco. L'aumento della popolazione residente con conseguente deforestazione, l'aumento del turismo e delle incursioni dei gruppi armati di guerriglia (in particolare tra il 1997 e il 2001 quando le milizie occuparno il parco) hanno determinato l'aumento delle attività illegali (caccia, disboscamento) che hanno rischiato di mettere a serie pericolo la biodiversità del sito.
Da un punto di vista turistico (il parco è stato riaperto nell'estate del 2001, dopo anni di chiusura) il parco è visitabile a piedi in varie escursioni che prevedono tempi (anche 10 giorni), difficoltà e costi molto differenti. La gestione del parco è affidata all'Uganda Wildlife Authority (UWA), istituita nel 1996.
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