Amadou Balakè (nato Amadou Traorè) è stato uno dei pochi (per ora) musicisti del Burkina Faso la cui fama ha varcato i confini nazionali inserendosi nella scena musicale internazionale. Il suo stile ha saputo miscelare elementi della tradizione africana (delle etnie Dioula e Mossi) e ritmi provenienti dai Caraibi.
Nato l'8 marzo 1944 nel nord del Burkina Faso (a Ouahigouya) nel 1952 assieme ai fratelli e alla madre, rimasta vedova, si trasferisce a Ouagadougou, dove frequenta la scuola coranica. Non impara a leggere, preferendo le percussioni allo studio.
Ragazzino, si trasferisce a Mopti (in Mali) dove svolge il suo apprendistato come autista. Diventa manovratore nei cantieri edili e infine, nel 1961, rientrato a Ouagadougou, diviene uno dei primi taxisti del paese.
Nel mentre, frequenta i bar dove suonano le orchestre ed inizia ad esibirsi come cantante e percussionista.
Negli anni '60 gira i pesi dell'Africa Occidentale: è a Bamako in Mali come chitarrista al Grand Hotel, ad Abidjan in Costa d'Avorio dove suona con l'orchestra cubana e infine in Guinea dove forse si svolge la sua vera formazione musicale.
Nel 1968 rientra in Burkina Faso ormai molto conosciuto nel panorama musicale africano ed è il momento in cui gli viene dato il nome d'arte Balakè, da un brano omonimo (scritto con la doppia, Ballakè) dei Bembeya Jazz (un gruppo guineano alla moda a quel tempo). La canzone, vero suo cavallo di battaglia, racconta di un giovane ragazzo ucciso durante la guerra d'indipendenza e della sua fidanzata che si suicida dopo la sua morte.
Balakè resta per gran parte degli anni '70 in Burkina Faso dando vita a molti gruppi musicali che restano attivi nella capitale e che fondono ritmi afrocubani con l'afrobeat e il rhythm'n'blues. Molte delle produzione di quegli anni sono state riscoperte e valorizzate dopo la su morte.
Nel 1976 incide il suo primo album ad Accra (Ghana), poi il secondo nel 1978 a Lagos (Nigeria) intitolato Taximan (in ricordo del suo lavoro giovanile) e poi il terzo, sempre nel 1978, a Abidjan (Costa d'Avorio).
Nel 1979 Balakè è a New York assieme al cantante gambiano (ma senegalese di adozione) Laba Sosseh, dove registra due album (Vol.3 e Amadou Balakè a New York) avvalendosi della collaborazione di molti musicisti (tra cui il pianista Alfredo Rodriguez). L'esperienza americana lo proietta nella musica internazionale.
Proprio grazie all'esperienza a New York e alle collaborazioni in chiave afro-cubana che anni dopo, varcata la soglia del muovo millennio, grazie al produttore Ibrahima Sylla, nascerà (2001) il gruppo Africando che vedrà Amadou Balakè tra i cantanti.
Dopo aver vissuto fino alla metà degli anni '80, tra New York, Parigi e Abidjan, Balakè è rientrato in Burkina Faso dove ha continuato ad esibirsi fino all'anno prima della sua scomparsa, avvenuta a Ouagadougou il 27 agosto 2014.
Nel 2013, in modo quasi profetico incide il suo ultimo album, chiamato In Conclusion che sarà pubblicato postumo nel 2015.
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