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martedì 16 gennaio 2018

La presunta superiorità degli USA sull'Africa

Le affermazioni del Presidente Trump, rispetto ai Paesi africani, definiti come "cessi" lascia il tempo che trova. E' evidente che non inciderà minimamente sui rapporti di forza o sulla "tenuta" del Presidente Trump.  Certo scatena le ire di alcuni, fa gioire altri e preoccupa molti. Una preoccupazione che assume toni diversi ma, che essenzialmente, riporta a temere che un uomo del genere alla guida del Paese egemone nella geopolitica mondiale, sia un rischio per tutti noi.
Sicuramente a sorridere è il governo cinese. Le parole incontrollate di Trump favoriscono la loro corsa verso il controllo del mercato africano. La Cina a partire dagli anni '80 e con una forte impennata negli ultimi decenni, ha letteralmente "colonizzato" economicamente l'Africa. Certo gli interessi commerciali cinesi sono concentrati in alcuni settori, definiti strategici: le infrastrutture, l'industria manifatturiera e l'industria estrattiva. Una corsa, quella cinese, che ha sempre più gettato in un angolo gli Stati Uniti (e i paesi europei) almeno sul piano economico. A partire dal 2009 la Cina ha sorpassato - in termini di volume degli scambi Cina-Africa quelli tra Usa e Europa.
Inoltre recentemente la Cina ha scelto di piazzare la prima base militare in Africa, scegliendo un luogo a Gibuti, non molto distante dalla grande base permanete americana di Camp Lemonnier.
Insomma, non più solo commercio. La Cina in Africa è destinata a rimanere.
L'approccio cinese - retto sul principio della non ingerenza sugli affari interi - piace ai governi africani e in realtà anche alla popolazione, che vede migliorare il livello delle infrastrutture.
Di contro la reazione USA è stata quella di aumentare il contingente militare in Africa (oltre 6000 uomini) e di rinnovare per i prossimi 20 anni l'accordo di permanenza a Gibuti (che costa oltre 70 milioni di dollari all'anno).

Questa in pillole è la geopolitica in atto, dove si innestano le frasi del Presidente. Del resto gli americani in Africa hanno sempre avuto un ruolo importante. Senza mai avere posseduto un territorio ne hanno determinato la storia. Decine e decine di golpe guidati dalla CIA, campi di addestramento di ogni genere di guerriglia e dittatori, consulenze militari in chiave anticomunista, regalie pericolose (come i reattori nucleari donati a Mubutu nell'ex-Zaire e andati misteriosamente dispersi), eliminazione fisica di persone che avrebbero potuto, forse, cambiare l'Africa, depredazione del suolo attraverso le multinazionali dell'estrazioni e poche e mal riuscite operazioni militari, come quelle in Sudan o peggio in Somali. Insomma, la storia americana in Africa è stata di pesanti ingerenze, di errori imperdonabili e di sfruttamento del sottosuolo (e non solo).

Certo quei "cessi" di paesi sono stati utili, molto. E, contrariamente a quello che si pensa, sono molto più ambiti di quel che si crede.

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