
Essi si trovavano lungo le vie carovaniere trans-sarahaiane e spesso diventavano centri di cultura e educazione islamica. Oggi rappresentano il punto centrale di quella sviluppatissima cultura islamica che caratterizza l'intera area del maghreb.

Si tratta di 4 villaggi (o meglio, antiche città) costruiti tra il 1000 e il 1200, che, nonostante i secoli trascorsi e fasi di sviluppo e declino, si conservano ancora in buone condizioni. Molti di essi sono diventati avamposti dei portoghesi come Ouadane alla fine del 1400.
A Tichitt sono state anche trovati resti e fonti che attestano la presenza di forme sociali già a partire dall'800 A.C.
A Chinguetti, città santa dell'Islam, erano inoltre ospitate 24 biblioteche (le biblioteche del deserto), dove quando a partire dagli anni '50 sono state iniziate le opere di recupero del patrimonio, sono stati trovati antichi e preziosi manoscritti (il più antico dei quali risalente al 480) spesso custoditi (non sempre bene) da privati.
Un grande lavoro di recupero e di salvaguardia del patrimonio di manoscritti è stato svolto dall'antropologi italiano Attilio Gaudio.
Oggi le città sono raggiungibili attraverso piste nel deserto, percorribili con fuoristrada.
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