Si chiude il 2020, un anno difficile che sicuramente sarà ricordato nella storia dell'Umanità. Si chiude ancora un anno dove le disparità di genere restano alte e nella politica, quella che conta, si evidenziano, se è possibile, ancora di più. Solo il 15,5% dei Paesi del mondo è guidato (come Capo di Stato o Capo di Governo) da una donna e solo il 9,7% dei leaders (ovvero dei 337, tra capo di stato e di governo in carica al 31 dicembre 2020) del Pianeta sono donne. Sono infatti 30 i Paesi del mondo guidati da una donna (su 193 Paesi indipendenti) e solo 3 sono affidati completamente (ovvero con capo di Stato e di Governo) alle donne: Barbados, Danimarca e Nuova Zelanda.
Numeri preoccupanti, in un panorama in cui meno della metà degli Stati del mondo (46,7%) hanno avuto, almeno una volta, una donna al potere. Tra le "assenze" significative vi sono gli Stati Uniti, l'Italia, la Russia, il Giappone, la Cina che si collocano in questa non invidiabile lista assieme a Nigeria, Marocco, Iran, Iraq, Egitto, Cuba, Arabia Saudita e Sudan.
- Europa (10): Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Islanda, Norvegia, Regno Unito, Serbia, Slovacchia e Svizzera.
- Asia (4): Bangladesh. Nepal, Singapore e Taiwan.
- Africa (4): Etiopia, Gabon, Namibia e Togo.
- Centro-america (4) : Barbados, Grenada, Saint Vincent e Granatine e Trinidad e Tobago.
- Paesi Ex-URSS (4) : Estonia, Georgia, Lituania e Moldavia.
- Oceania (2) : Nuova Zelanda e Tuvalu
- Sud-America (1) : Perù
- Nord-America (1) : Canada
Le donne però vantano due importanti primati tra i leaders di Stato o di Governo: la Regina Elisabetta II, con i suoi 94 anni, è il Capo di Stato meno giovane del Pianeta ed essendo il carica dal 6 febbraio 1952 è anche il leader del Mondo da più tempo al potere (dietro di lei, al potere dal 1972, vi è la Regina Margherita II di Danimarca). Certo, ancora, poca cosa.
Se parliamo di età, è di 62 anni l'età media dei leaders mondiali, mentre ha 29 anni Alessandro Cardarelli, capitano-reggente di San Marino, più giovane capo di governo del Pianeta.
Ecco di seguito i meno giovani e i più giovani leaders in carica al 31 dicembre 2020:
I "meno-giovani":
- Regina Elisabetta II (Regina del Regno Unito) (94)
- Sir Colville Young (Governatore Generale del Belize) (88)
- Paul Biya (Presidente del Camerun) (87)
- Pranab Mukherjee (Presidente India) (85)
- Re Salman (Re dell'Arabia Saudita) (85)
- Michel Aoun (Presidente del Libano) (85)
- Neville CENAC (Governatore Generale Saint Lucia) (85)
Sono 17 i leaders del mondo ultra-ottantenni.
I più giovani:
- Alessandro Cardarelli (Capitano reggente San Marino) (29)
- Artem Novikov (Primo Ministro Kirgizistan) (33)
- Sebastian Kurz (Cancelliere Austria) (34)
- Mahdi Al-Mashat (Capo di Stato Yemen) (34)
- Sanna Marin (Prima Ministra della Finlandia) (35)
Sono solo 7 i trentenni a capo di stato o di governo.
Ecco infine la classifica dei Capi di Stato e di Governo che da più tempo sono al potere, dove appare evidente che oltre ai reali, sono figure politiche di Paesi i cui i processi democratici risultano assenti o sospesi.
- Regina Elisabetta II (Regina Regno Unito) (1952)
- Regina Margherita II (Regina Danimarca) (1972)
- Re Carlo XVI Gustavo (Re di Svezia) (1973)
- Paul Biya (Primo Ministro/Presidente Camerun) (1975)
- Teodoro Obiang Nguema (Presidente Guinea Equatoriale) (1979)
- Ayatollah Khamenei (Guida Spirituale Iran) (1981)
- Hassnei Muizzadin Waddaulah (Sultano del Brunei) (1984)
- Hun Sen (Primo Ministro Cambogia) (1985)
- Yoweri Museveni (Presidente Uganda) (1986)
- Re Wswati III (Re di Eswatini) (1986)
Con questo quadro al femminile non certo esaltante, si chiude un anno dove la politica mondiale ha dovuto affrontare (e ancora continua ad affrontare) una delle più importanti sfide dal dopoguerra. Paradossalmente la pandemia da Covid-19 ha distratto il mondo da quasi ogni altra questione. Guerre e tensioni non si sono placcate (semmai in alcune zone sono aumentate), la povertà che già attanagliava quasi un miliardo di cittadini del mondo ha finito con colpire ancora maggiormente gli ultimi del Pianeta.
I temi dell'ambiente, dello sviluppo, della desertificazione, del clima, della fame, della demografia e della sostenibilità delle risorse sembrano essere passati in secondo piano. Ma presto ritorneranno drammaticamente a presentare il loro conto.
* I dati presentati sono elaborazioni dell'autore.
Nessun commento:
Posta un commento