Abbiamo distrutto il nostro Pianeta. Su questo credo sia molto difficile sostenere il contrario. Gli effetti sulla vita quotidiana, che alcuni decenni fa, sembravano a lunga scadenza, probabilmente consegnati irresponsabilmente alle future generazioni, sono oggi evidenti e minacciano seriamente la vita di milioni di individui.
Potremmo discutere a lungo, sulle responsabilità, politiche, economiche e scientifiche che hanno prodotto questo disastro ma, al netto di assolvere (pochi) e condannare (molti) non ci porterebbe molto lontano. Hanno ragione le giovani generazioni, il tempo del blah blah, è finito.
Tra gli attivisti che oggi stanno provando ad incidere sulle scelte che si faranno, oggi, non tra un secolo, vi è una giovanissima ragazza ugandese, Vanessa Nakate.
Vanessa, 25 anni a breve, è nata a Kampala, figlia di politico locale, si è laureata in Economia Aziendale alla Mekerere University Business School di Kampala (Università pubblica ugandese) ha abbracciato le cause dell'ambientalismo e dei Fridays For Future nel 2019. Quest'ultimo fatto e la lenta sua ascesa tra i giovani leaders mondiali del movimento dovrebbe farci comprendere la forza e l'universalità di questo movimento, da molti rilegato, con la solita supponenza dei "grandi", a gioco di ragazzini.
E il suo inizio è stato quello che oramai ci siamo abituati a vedere. Scesa in strada una domenica, davanti al Parlamento ugandese, assieme ai suoi fratelli, con dei cartelli inneggianti l'ambiente, quasi in solitudine, in breve tempo dopo aver partecipato a tutti i Fridays for Future, ha fondato Fridays for Future Africa.
L'Africa, come lei stessa ha affermato, "è responsabile solo del 3% delle emissioni di anidride carbonica, ma subisce molto di più le conseguenze".
In poco tempo la sua voce e la conseguente ascesa nel movimento, attivano molti giovani africani, da troppo tempo lasciati ai margini delle decisioni e fino oggi incapaci di far sentire il proprio peso (in Africa, ricordiamolo, vi sono le nazioni con il più alto numero di giovani e giovanissimi).
Ma Vanessa ha saputo imporsi anche grazie alla sua determinazione. Per lei giovane, africana e nera, le difficoltà sono molte di più. E quanto a gennaio 2021, durante il World Economic Forum di Davos, le agenzie di stanza tagliarono il suo volto dalla foto delle cinque attiviste (oltre a lei, le svedesi Greta Thunberg e Isabelle Axelsson, la tedesca Luisa Naubauer e la svizzera Loukina Tille), non si è persa d'animo e grazie ai social (Facebook e Twitter) ha saputo reagire e attaccare a suo modo al motto "Now is the time to listen the the Africa voices!". L'offesa non era verso di lei, ma verso tutto il continente! Grande Vanessa!
Non ci sono dubbi, il futuro del nostro Pianeta è nelle loro mani. Lo scetticismo rispetto ai potenti della Terra è assolutamente condivisibile e sottoscrivibile in ogni parte. Oltre 40 anni di costosissime conferenze, di obiettivi puntualmente disattesi di e idee per il futuro, senza intervenire minimamente alla radice delle cause che stanno alla base del disastro, non possono essere più tollerare. Permettere che le grandi nazioni, ad esempio, possano acquistare dai Paesi poveri le loro quote di emissione di gas nell'ambiente (in modo da non intervenire sui processi produttivi dei ricchi), è qualcosa che grida vendetta da qualsiasi parte lo si osservi! E' il frutto del fallimento di una generazione (la nostra e quella prima di noi) che ha pensato esclusivamente a propri interessi, consegnando al futuro, un mondo dove vivere (naturalmente, per ora, non nella nostra parte) è diventato sempre più difficile se non impossibile.
Ascoltando Vanessa, leggendo i suoi interventi, osservando la passione e l'amore per un'intero continente, non può che tornarmi alla mente, le analoghe passioni di tanti leaders africani del passato, tra cui colui al quale ho dedicato questo blog, Thomas Sankara, il cui pensiero era sempre dedicato al suo popolo, alla sua Africa. A loro fu tappata la bocca sul nascere e per sempre. Oggi tenteranno in tutti i modi, sicuramente con altri mezzi, di fare altrettanto.